Un patto per il rilancio del mobile veronese

Un nuovo patto per il rilancio del mobile veronese e della sua filiera produttiva. A siglarlo oggi, giovedì 22 marzo nel Municipio di Bovolone, sono stati il consorzio di imprese Lignum e 11 Comuni della pianura scaligera: Bovolone, Cerea, Salizzole, Isola Rizza, Isola della Scala, Oppeano, Sanguinetto, Angiari, San Pietro di Morubio, Casaleone e Roverchiara.

Tra i termini dell’accordo ci sono la promozione di Lignum e del suo marchio e la messa a disposizione, a titolo gratuito, di sale comunali per incontri formativi, didattici e divulgativi sul tema del mobile.

Lignum, da parte sua, attraverso la partecipazione a eventi nazionali e internazionali come il Salone del Mobile di Milano, si impegnerà ad attivare azioni di marketing territoriale dirette all’area di produzione del Mobile, che presto potrebbe allargarsi ad altri Comuni che vantano una lunga tradizione nel settore dell’artigianato del legno.

Un patto per il rilancio del mobile veronese presentato a Bovolone

Gli enti pubblici firmatari dell’accordo di oggi, inoltre, metteranno a disposizione di Lignum spazi e visibilità nelle fiere di propria competenza.

«La forza di Lignum sta nell’essere un consorzio nato dal basso, dalle imprese e dagli artigiani che esprimono le proprie esigenze reali – afferma Emilietto Mirandola, sindaco di Bovolone -. Quello che i Comuni hanno fatto e possono continuare a fare è sostenere il progetto a livello istituzionale per semplificare la rinascita del settore del legno. Bovolone ci crede e per questo è stato uno dei primi Enti a rispondere all’appello di Lignum».

Lignum è il Consorzio di Tutela del Mobile di Verona riconosciuto dalla Regione del Veneto quale soggetto giuridico preposto a rappresentare il distretto “Mobile di Verona”.

«Il rilancio del settore passa per un cambio di mentalità: dobbiamo creare un marketing di territorio – sottolinea Nicolò Fazioni, vice-presidente consorzio Lignum -, parlare di Verona come “terra d’arredamento”, fare sinergia con le eccellenze veronesi quali marmo e vino. Per questo è per noi motivo d’interesse iniziare questa collaborazione con i comuni che rappresentano ed esprimono al meglio l’anima del territorio. Ci auguriamo che presto se ne uniscano altri».

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