“Gli invisibili” e “Un sacchetto di biglie” al Capitan Bovo per il Giorno della Memoria

In occasione della Giorno della Memoria al Cinema Teatro Capitan Bovo di Isola della Scala verranno proiettati due film: “Gli invisibili”, in programmazione solo giovedì 25 gennaio alle 21 e “Un sacchetto di biglie”, sabato 27 gennaio alle 21, domenica 28 gennaio alle 17.30 e alle 21. Entrambe queste pellicole, oltre a ricordare un capitolo oscuro della storia, lanciano un messaggio profondo, testimoniando resilienza, forza e coraggio nelle difficoltà.

Responsabilità, gioventù, spensieratezza e resistenza.Le armi dei quattro protagonisti del film “Gli Invisibili”, evento speciale Lucky Red in occasione della Giornata della Memoria 2018. Temi complessi, un periodo oscuro della Storia, il terrore della Berlino nazista, il tutto attraverso gli occhi di quattro ragazzi decisi a sopravvivere. Una storia vera, raccontata tra film e documentario dal regista Claus Räfle. Era l’ottobre del 1941 quando iniziarono i feroci rastrellamenti che avrebbero portato nei campi di sterminio, e quindi alla morte, oltre 6 milioni di ebrei. In 7.000 cercarono di sfuggire a questa atroce sorte cambiando identità, mentendo o appellandosi alla protezione di amici e conoscenti. Purtroppo solo 1.500 di loro riuscirono a sopravvivere e Gli Invisibili è la loro storia, in modo particolare quella di quattro adolescenti che con coraggio e determinazione hanno provato a sottrarsi a un destino che sembrava già scritto. 

Il film ha la capacità di donare di nuovo la fiducia nell’intelligenza, nella voglia di mettersi in gioco e in quella di “sporcarsi le mani” per una causa giusta. Un continuo timore di essere scoperti, eppure nessun passo indietro: i protagonisti testimoniano la forza di resistere per la libertà.
“Gli invisibili” regala tanti spunti anche per le giovani generazioni: non solo in quanto esempio di cinema storico, ma anche come simbolo di una gioventù che non si arrende e che combatte. Ieri, per sopravvivere. Oggi, per credere nel futuro e nei sogni che ogni ragazzo merita di avere. 

Un sacchetto di biglie, il film diretto da Christian Duguay e ispirato al romanzo autobiografico di Joseph Jeffo del 1973, racconta il sorprendente viaggio di due giovani fratelli di origini ebrea, attraverso la Francia degli anni quaranta, occupata dai nazisti. Nel panorama della memorialistica dedicata alla Seconda guerra mondiale e alla Shoah, il film vuole mantenere vivo il ricordo delle persecuzioni alle quale furono sottoposti gli ebrei europei in quegli anni. Joseph e Maurice vivono la loro infanzia serenamente: d’estate giocano tra le onde, d’inverno si sfidano a battaglie di palle di neve. Fino a quando tutto cambia. A scuola sono costretti a indossare segni distintivi sulla giacca della divisa, come tutti gli altri bambini ebrei; vengono esclusi e additati dai compagni, emarginati dagli amici che ora li guardano in modo diverso. La situazione si complica a tal punto che una sera, il padre gli annuncia che dovranno partire in cerca di un luogo più sicuro. I bambini si mettono così in viaggio per sfuggire ai nazisti e raggiungere la cosiddetta “terra libera”. In qualche modo riescono a eludere i controlli delle SS, imparano a riconoscere il rumore dei tremendi camioncini che sciamano per il Paese, e a scappare prima che gli ufficiali a bordo si accorgano della loro presenza. Il film segue i due bambini nella loro fuga da Parigi alla ricerca di un rifugio definitivo, mostra senza filtri le insormontabili difficoltà che affrontano lungo il percorso e come, con un’incredibile dose di astuzia, coraggio e ingegno riescono a sopravvivere alle barbarie naziste e a ricongiungersi finalmente alla loro famiglia.

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