Una rosa per Norma Cossetto, una studentessa istriana sequestrata, torturata, violentata e gettata nella foiba di Villa Surani, in territorio croato, dai partigiani slavi. Ottant’anni fa, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943, Norma Cossetto, oggi medaglia d’oro al merito civile, pagò con la vita la sua fede per l’Italia.
![Una rosa per Norma Cossetto panchina rossa Zevio](https://www.incassetta.it/wp-content/uploads/2023/10/Panchina-rossa-con-rose-per-Norma.jpg)
Il Comune di Zevio ha aderito alla manifestazione “Una rosa per Norma Cossetto”, nata nel 2018 a Viterbo e che quest’anno coinvolge quattrocento città italiane ed estere. Giovedì 5 ottobre si è svolto un momento commemorativo e di condivisione davanti all’angolo della non violenza, uno spazio all’entrata del cortile del “Castello” che accoglie la pietra in ricordo di tutte le morti violente dei cittadini italiani e la panchina rossa simbolo della lotta alla violenza contro le donne. Hanno partecipato l’Associazione combattenti e reduci, il corpo alpini e l’amministrazione comunale.
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Le parole di Combattenti e reduci e amministrazione
Ad aprire la commemorazione, dopo l’alzabandiera sulle note dell’inno italiano, l’intervento di Tiziano Migliorini, presidente per Zevio dell’Associazione combattenti e reduci. «Oggi commemoriamo una tra le pagine più tristi della storia d’Italia e vogliamo ricordare insieme il grande esempio di italianità e amor patrio che è rappresentato dalla giovane martire istriana – ha esordito Migliorini – attraverso la rievocazione del martirio di Norma commemoriamo anche tutte le donne che subiscono violenza, in pace e in guerra. Sono trascorsi ottant’anni e cittadini, associazioni ed enti locali sono uniti per non far appassire quel bellissimo fiore cresciuto in fondo ad una foiba».
Un mazzo di rose bianche è stato poi posato sulla panchina rossa, a richiamare lo slogan della quinta edizione della manifestazione: “un fiore che non appassisce” perché nato dal sacrificio, ancora vivo, di Norma e di migliaia di italiane e italiani.
Sono intervenute anche l’assessore al sociale Michela Andreoli e il sindaco Paola Conti, che hanno colto l’occasione per ringraziare la consigliera Irene Valente, in prima fila per l’organizzazione dell’evento. «Norma Cossetto ci ha lasciato una grande testimonianza di senso civico e di quel valore di appartenenza allo Stato italiano che forse stiamo un po’ perdendo – conclude il sindaco – si deve tornare a fare memoria e ad essere fedeli a quei valori per cui Norma ha dato la vita, non accettando di rinunciare alla sua italianità».