Ha riscosso grande successo il progetto di cittadinanza attiva dal titolo “Ci sto? Affare fatica”, giunto alla seconda edizione, svoltosi per tre settimane da lunedì 20 giugno a venerdì 8 luglio promosso dal servizio educativo del comune di Vigasio in collaborazione con la cooperativa sociale “L’Albero”. «Quest’anno – spiega l’assessore alle politiche giovanili Nicole Mosele – abbiamo sperimentato una formula mista, al progetto hanno aderito circa trentacinque ragazzi suddivisi in gruppi formati da dodici-tredici componenti eterogenei di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni ma molto amalgamati tra loro. Ogni gruppo era seguito da un tutor inviato dalla cooperativa che ha svolto le funzioni di sicurezza e supporto».
Le attività svolte dai ragazzi hanno riguardato molteplici zone del paese. «La maggior parte dei lavori svolti dai ragazzi – prosegue Mosele – hanno riguardato la pittura della cinta muraria del parco “Hellera”, situato dietro alla sede del municipio in via Montemezzi, altri interventi hanno riguardato la manutenzione e la pittura della cancellata del parco “L’Amore dei Tre Re” di viale Bassini. Molto importante, inoltre, è stato il contributo che i ragazzi impegnati nel progetto hanno dato nella sistemazione della ludoteca posta sopra la scuola dell’infanzia “Arcobaleno” dove hanno ridipinto le pareti, sistemato e montato alcuni mobili. Per le attività svolte i ragazzi hanno ricevuto un buono fatica del valore di 50 euro a settimana, mentre i tutor un buono fatica del valore di 100 euro a settimana».
Oltre ai tutor i ragazzi hanno avuto modo di imparare anche dalla figura del “tuttofare”. «I ragazzi – prosegue l’assessore – hanno potuto imparare i segreti del legno grazie alla disponibilità di Paolo De Filippi, artigiano esperto che si è reso disponibile per coordinare i lavori e aiutarli a svolgere le varie attività. Tutti i gruppi sono stati molto felici dell’aiuto fornito loro da De Filippi perché hanno avuto la possibilità di imparare alcune tecniche di lavorazione del legno che non conoscevano». Terminata l’esperienza estiva si pensa a un progetto invernale. «Stiamo pensando – conclude Mosele – alla possibilità di far vivere questa esperienza anche nel periodo invernale, magari facendo svolgere le attività solo alcuni giorni su più settimane. I ragazzi sono sembrati disponibili a questa idea, vedremo se si realizzerà».