La giunta regionale – su proposta dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali Manuela Lanzarin – ha approvato l’individuazione in Veneto delle sedi di 99 “Case della comunità” e di 30 “Ospedali di comunità”. L’investimento fa parte della “Missione 6: Salute” del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che prevede la creazione di reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Gli interventi di questa componente del PNRR intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali, lo sviluppo della telemedicina e un’integrazione più efficace e incisiva con tutti i servizi socio-sanitari del territorio. Sono 19 le sedi promosse nella provincia veronese, tra cui figurano quelle individuate a San Giovanni Lupatoto, Isola della Scala e Zevio.
A San Giovanni Lupatoto il comune ha ufficializzato il distretto 2 Ulss 9 di via Belluno da adibire a “Casa della comunità”. «Abbiamo partecipato attivamente e con attenzione allo sviluppo di questa particolare componente del PNRR – spiega il sindaco di San Giovanni Lupatoto Attilio Gastaldello – L’obiettivo è mettere a disposizione uno strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici. Riteniamo da tempo, infatti, che ci debba essere una maggiore prossimità dei servizi, con la creazione di strutture e il rafforzamento dei servizi domiciliari».
Isola della Scala punta, attraverso il PNRR, al rilancio del Centro Sanitario Polifunzionale di via Roma, non solo dal punto di vista immobiliare ma soprattutto migliorando e ampliando i servizi erogati ai cittadini. «Siamo contenti che la Regione abbia accettato la nostra richiesta – afferma il sindaco di Isola Luigi Mirandola –. Si tratta però soltanto del primo passo in attesa dell’effettiva attuazione degli interventi. E’ importante tuttavia che l’iter per il potenziamento dei servizi sanitari sia partito. Attendiamo con fiducia gli sviluppi e il dialogo tra Regione e Stato per portare avanti i progetti che sono stati presentati».
A Zevio è stato individuato l’ex ospedale Chiarenzi da riqualificare in centro di salute di primo livello con medici specializzati e strumentazioni diagnostiche. «Anche noi ci accodiamo al sentimento comune dei sindaci interessati – commenta il primo cittadino di Zevio Diego Ruzza –: felicità, entusiasmo ma piedi ben saldati per terra. Aspettiamo con ansia di confrontarci con l’Ulss Scaligera 9 e la Regione per toccare con mano le progettualità e le prospettive che ci coinvolgono. L’obiettivo è far tornare il Chiarenzi una struttura territoriale di primo livello che soddisfi le esigenze dei cittadini».