Inaugurata a Isola della Scala la Fiera del Riso 2018

Da 52 anni Isola della Scala fa, parla e promuove il riso. “Ci risiamo” è il motto di quest’anno che campeggia sui manifesti pubblicitari della kermesse dedicata al risotto italiano. Si parte con un consuntivo dello scorso anno che già ne preannuncia il successo: 530 mila piatti a base di riso serviti nel 2017 all’insegna della tradizione e della cucina regionale. Sono in programma nel prossima mese 150 eventi tra concorsi, presentazioni, degustazioni dove i prodotti IGP, le nuove tendenze culinarie e le ricette tradizionali si mescolano attorno al re della tavola che ad isola è proprio il chicco di riso. Di seguito il programma settimanale nel dettaglio:

-13 settembre: sapori tipici della Lessinia con tartufo nero, gallina grisa, e ricotta di pecora Brogna accompagnano il riso Nano Vialone Veronese IGP; la cooperativa Chioggia presenta il risotto al sapore di mare e il fritto Chioggiotto con farina di riso.

-14 settembre: Lombardia e Veneto uniti per l’evento “I Gonzaga alla corte dei Della Scala” con la partecipazione di entrambe le Confcommercio provinciali.

-15 settembre: “Oggi cucino io” in collaborazione con i Ceod promossi dall’Ulss 9 scaligera; dalle 20.30 la terza edizione del “Risotto del giornalista” con in giuria chef, sommelier e produttori.

-17 settembre: “La Spiga d’Oro”, la tradizionale gara dedicata al risotto all’Isolana.

Stefano Canazza inaugura la Fiera del Riso di Isola della Scala 2018

Presenti all’inaugurazione di ieri sera diverse autorità di regione e provincia oltre alla partecipazione di 30 sindaci veronesi. Il sindaco Stefano Canazza a tagliato il nastro assieme all’amministratore unico di ente fiera, Alberto Fenzi. “Per poco meno di un mese la Fiera sarà la casa della cucina italiana, pronta ad accogliere chef, prodotti e produttori da molte regioni della nostra Penisola – spiega Fenzi – Si tratta di un piccolo miracolo che si ripete ogni anno e per il quale dobbiamo dire grazie al nostro riso, capace di sposare in cucina sapori che arrivano dai pascoli in quota alle profondità dell’Adriatico”.

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