In Italia si stima che ci sia almeno un alunno per classe con un disturbo specifico dell’apprendimento(DSA). A Verona due studenti su cento hanno una diagnosi di DSA (per l’esattezza, il 2,68%, fonte Ufficio scolastico regionale, Report gennaio 2015). Per loro leggere, scrivere o calcolare è complicato. Una difficoltà che diventa una fonte di grande sofferenza, mina l’autostima e si ripercuote negativamente sul rendimento scolastico.
Ad aiutare a stare al passo 25 bambini e ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado ci ha pensato anche quest’anno il progetto “Insieme per gli studenti con DSA dell’Est Veronese”. Un percorso realizzato dalla cooperativa sociale Monteverde di Badia Calavena e dal Centro servizi formativi San Gaetano di San Bonifacio, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariverona e in sinergia con l’Ufficio scolastico territoriale. Hanno aderito al progetto sei Istituti comprensivi della provincia (Caldiero, Colognola ai Colli, Lavagno, Tregnago, Soave e Monteforte d’Alpone).
Alla presentazione, che si è tenuta all’Ufficio scolastico territoriale, hanno preso parte il dirigente dell’Ust Albino Barresi, il direttore del Csf San Gaetano Gabriele Poletti, i referenti della cooperativa sociale Monteverde (il presidente Giovanni Soriato, il vicepresidente Francesco Tosato e la psicologa Alice Scala) e, in rappresentanza degli istituti scolastici, Donatella Mezzari (dirigente dell’IC di Caldiero e dell’IC di Colognola ai Colli) e Mariangela Anderloni (responsabile area DSA per l’IC di Tregnago-Badia Calavena).
Per affrontare con successo gli impegni scolastici, durante l’anno sono stati messi a disposizione degli alunni alcuni strumenti compensativi(ausili tecnologici come programmi di videoscrittura, sintesi vocale, ecc.). Grazie a una rete di 15 professioniste, coordinate dalla cooperativa Monteverde, a ogni studente con diagnosi di DSA è stato proposto un percorso strutturato in varie fasi. Da un lato, interventi individuali per padroneggiare meglio gli strumenti compensativi e maturare il metodo di studio; dall’altro, incontri in gruppi ristretti, per rielaborare le problematiche psico-emotive connesse ai DSA.
Stando ai questionari somministrati nel maggio scorso, per il 75% dei ragazzi il rapporto con la scuola è migliorato molto. Anche per i genitori il percorso si è rivelato proficuo, perché ha permesso loro di capire meglio la diagnosi e aiutare i figli a essere più autonomi nello studio.
Dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia e disturbi misti dell’apprendimento, infatti, spesso vengono confuse con svogliatezza e poca propensione all’impegno.«Di solito i guai cominciano con la prima classe primaria e alle difficoltà nell’apprendimento si associa il sentirsi diversi, meno bravi, meno capaci – spiega Alice Scala, psicologa della cooperativa sociale Monteverde, responsabile del progetto –. I bambini allora si difendono come possono: armandosi di autoironia o diventando silenziosissimi. La loro intelligenza spiccata dà il via a valutazioni come “è intelligente ma non si applica” e, se non si interviene in tempo, demotivazione e abbandono scolastico sono dietro l’angolo».
Il progetto “Insieme per gli studenti con DSA dell’Est Veronese” è stato attuato con un contributo della Fondazione Cariverona, che andrà a coprire il 70% dei costi. «Grazie al Csf San Gaetano e alla Fondazione Cariverona abbiamo potuto consolidare un modello di welfare di comunità, capace di mettere in rete scuole, famiglie e istituzioni – fa sapere il vice presidente della Monteverde, Francesco Tosato –. In tre anni abbiamo seguito complessivamente una sessantina di bambini e ragazzi con DSA: un risultato incoraggiante, che dà delle risposte concrete a un bisogno emergente del territorio».