Polo logistico a Campagnola: si parla di danno erariale. La risposta del vicesindaco

Zevio Bene Comune ha convocato stampa e cittadini, sabato 6 aprile, per ribadire il suo “no” al polo logistico di Campagnola. Contrarietà riportata nell’esposto presentato dalla minoranza alla Corte dei Conti. L’ipotesi che si prospetta è di un danno erariale per il comune zeviano, come conseguenza dell’operazione di vendita che vede protagonista via California. Il gruppo, con portavoce Enrico Righetto, aveva già sollevato le sue perplessità sulla regolarità delle procedure seguite dal Comune di Zevio e dalla Regione Veneto. Sulla stessa linea si era mosso il Comune di San Giovanni Lupatoto, presentando ricorso al TAR e ottenendo riscontro positivo. Ciò aveva portato prima alla sospensione dei lavori, poi all’annullamento della delibera consigliare che ne aveva autorizzato l’avvio. Tuttavia, l’amministrazione lupatotina sembra aver fatto recentemente dietro front, rendendosi disponibile a trovare un accordo per la “riesumazione” del progetto. Decisione dettata dall’interesse per alcune opere di compensazione, come la costruzione di un impianto fotovoltaico e la creazione di una comunità energetica comunale.

L’esposizione dei consiglieri di Zevio Bene Comune, Enrico Righetto, Antonio Composta e Giorgia Vesentini

Via California: strategica ma svalutata

Via California taglia a metà il terreno che ha catturato l’attenzione delle due aziende coinvolte nel progetto logistico, Figura 11 s.r.l. e DSV Verona s.r.l.. Dunque, fondamentale era acquisirne la proprietà. Così, come spiegato dal consigliere Antonio Composta (Zbc), la piccola striscia di terra di 1400 mq è stata declassata a “relitto stradale”, per poi essere valutata 26 euro al metro quadrato. Il sentiero è passato nelle mani di Figura 11 per 36.478 euro. Un valore nettamente inferiore a quello di mercato che, secondo le stime preliminari degli uffici comunali, si aggira sopra i 60 euro al metro quadrato per l’intera area. «Ad oggi, non capiamo perché a questa striscia di terreno non sia stato attribuito lo stesso importo, vista la sua posizione assolutamente strategica, in corrispondenza di uno svincolo della Strada statale 434 Transpolesana. Sembra che il Comune, più che fare il proprio interesse, abbia inteso fare quello dell’acquirente», commenta Composta. A conferma di ciò, Figura 11, poco dopo aver perfezionato l’affare, ha venduto a DSV Verona l’intera area dell’erigendo polo logistico ad un prezzo di 10.000.000 di euro. Si parla, quindi, di un valore del terreno di oltre 78 euro per metro quadrato.

L’opera non è consumo di suolo

«Non dimentichiamo che Zevio sembra essere riuscito a sorpassare il conteggio di consumo di suolo, sfruttando il fatto che l’iter di conversione dell’area da industriale ad agricola fosse ancora in itinere», continua il consigliere. Infatti, nel 2012 si era detto che la superficie, in origine agricola, dovesse essere resa edificabile, in quanto vicina alla zona industriale. Nel 2017, tuttavia, l’amministrazione ha approvato una variante con la quale riportare il terreno alla sua origine agricola. Senonché, sorge l’idea di costruire un nuovo polo logistico e il Comune torna sui suoi passi: il suolo deve essere reso edificabile. Si tratta, quindi, di una “variante della variante”, che permetterebbe di non computare i 127mila metri cubi del colosso logistico nel limite dei 260mila consentiti come consumo di suolo.

I dubbi sull’asta pubblica

Infine, l’asta pubblica. Fortemente voluta dalla minoranza, opposta all’intenzione iniziale della maggioranza di procedere con una trattativa privata di vendita. «Dopo le nostre sostenute pretese, il Comune ha avviato l’asta – spiega Composta – tra le procedure possibili, è stata scelta quella oggettivamente più favorevole a Figura 11, che infatti si è aggiudicata l’area di Via California con un risibile rialzo di 2000 euro rispetto al prezzo posto in partenza».

A fronte di ciò, Zevio Bene Comune si chiede: si è agito nell’interesse del Comune o esclusivamente dell’azienda acquirente? Resta da attendere la risposta della Corte dei Conti.

La risposta dell’amministrazione zeviana

Per l’amministrazione zeviana interviene il vicesindaco con delega all’Urbanistica Thomas Bottacini.

L’esposto alla Corte dei Conti fa leva sulla possibilità che ci sia un danno erariale per il comune di Zevio, che avrebbe svenduto via California a 26 euro al metro quadrato. Il valore di mercato dell’intera area era di 60 metri quadrati, poi tra l’altro rivenduta a DSV per 78. Perché via California è stata venduta a così poco?
«Il valore della strada è stato valutato dai tecnici secondo i parametri che hanno ritenuto più idonei».
Zbc contesta poca chiarezza sull’iter seguito dal comune di Zevio per la qualificazione dell’area. Sfruttando il fatto che la procedura di conversione del terreno (prima da agricolo a industriale, poi di nuovo da edificabile a agricolo) fosse in itinere, il Comune, con l’operazione di vendita e costruzione, sarebbe riuscito a non far computare i 127metri cubi dell’edificio nel limite legale di consumo di suolo (circa 260mila)
«La legge prevede che il Suap non faccia consumo di suolo».
Anche l’asta pubblica sembra aver fatto gli interessi dell’azienda acquirente e non del comune di Zevio. Se si fosse utilizzata la procedura delle buste chiuse, probabilmente il terreno sarebbe stato venduto ad un prezzo più alto. Con la procedura in presenza si è avuto un rialzo di appena 2000 euro sul prezzo alla base dell’asta.
«La procedura di vendita è stata anch’essa valutata e suggerita dai tecnici secondo quanto prevede la legge. Ci fossero state altre parti interessate si sarebbero presentate per una proposta d’acquisto».

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