Coronavirus: help line per imprese e artigiani

“Posso continuare a lavorare o devo chiudere?”. “Posso consegnare le merci o devo fermarmi?”. “Posso proseguire la mia attività senza ricevere i clienti”? “Ho una attività di riparazione che effettua anche vendita di ricambi: come devo comportarmi?”. Sono queste alcune delle oltre 2mila richieste di aiuto, informazioni, consigli e sostegno psicologico, che gli uffici di Confartigianato Imprese Verona stanno ricevendo dalla prima mattinata di giovedì 12 marzo. Gli uffici e i consulenti dell’Associazione di categoria artigiana sono costantemente sommersi da telefonate, mail e messaggi social da parte di imprenditori che chiedono lumi sull’applicazione dei vari decreti e aiuto sui comportamenti da adottare per la sicurezza negli ambienti di lavoro e per salvaguardare il personale. Le risposte a tutti i quesiti, in tempo reale, vengono inviate per posta elettronica e pubblicate sui canali social dell’Organizzazione Artigiana in modo da soddisfare anche le risposte delle realtà che hanno problemi similari. “Tutti i nostri dipendenti operativi sono diventati una sorta di help line per tutte le imprese che ci contattano – commenta Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – per offrire, praticamente in tempo reale, un servizio di risposte ai loro dubbi e alle loro problematiche, affinché possano continuare a lavorare rispettando le indicazioni del Decreto oppure formarsi. Sul nostro sito confartigianato.verona.it abbiamo aperto una sezione nella quale raccogliamo tutto ciò che può essere utile alle imprese: informazioni, decreti, circolari, cartelli per i luoghi di lavoro, materiale scaricabile, notizie”. “E’ un modo per stare vicini alle imprese anche in questo momento in cui la vicinanza fisica non è possibile – continua Iraci Sareri – e per far sapere che stiamo lavorando per loro e per non lasciarli soli nei dubbi e nelle incertezze di questa situazione molto difficile. Purtroppo, andiamo avanti ad interpretazioni, perché linee guida per ogni singolo mestiere e attività, magari con un codice Ateco prevalente di somministrazione rispetto alla produzione, non ne sono state fornite. I casi particolari vanno gestiti. Diciamo che il mondo dell’artigianato di produzione, non a contatto con il pubblico, non è stato toccato, mentre quelli che offrono servizi di manutenzione, come installatori e manutentori, magari a domicilio, devono giustificare la necessità dell’intervento, viaggiare con il modulo di autodichiarazione per gli spostamenti e osservare le regole di precauzione sanitaria: distanze tra persone, mascherine e guanti e quant’altro”. Regole che valgono per tutti coloro che possono continuare ad operare, come ad esempio autoriparatori, autotrasportatori, imprenditori del legno arredo, dell’artigianato artistico, delle costruzioni (anche se operano in cantiere), della moda, della meccanica, della comunicazione. Pasticcerie, gelaterie, pizzerie al taglio, invece, devono chiudere il lato somministrazione, ma possono continuare a produrre nei loro laboratori in caso ricevano commesse dall’esterno o facciano consegne a domicilio. Fermi, anche acconciatori, estetisti, tatuatori e piercer. Gli Odontotecnici, che non hanno contatto con il pubblico, vanno avanti, come gli Ottici, per la natura di utilità sanitaria della loro attività. Tutto ciò, nello stesso tempo, offre una panoramica dell’incertezza che vive il sistema produttivo e della drastica riduzione di ricavi e di commesse, rilevata sin dall’inizio della crisi provocata dalla diffusione del Virus. Attraverso tali canali, infatti, arrivano anche sempre più numerose le segnalazioni di un sistema produttivo che comincia a rispondere con difficoltà sempre maggiori. Con sempre maggiore frequenza, infatti, Confartigianato Imprese Verona rileva come in alcuni settori ci sia un rallentamento delle consegne dei materiali ordinati o addirittura la mancanza direttamente dalle aziende produttrici. L’Associazione evidenzia, inoltre, anche una frenata dei pagamenti tra le imprese dovuta, per lo più, anche alla mancanza del personale addetto all’amministrazione e alla certificazione dei vari passaggi burocratici propedeutici al saldo delle fatture. Molti dipendenti, infatti, si sono posti in congedo o hanno deciso di usufruire delle ferie arretrate. “In ogni caso, continuiamo a ripeterlo – prosegue il Presidente – il nostro rispetto per le competenze delle autorità sanitarie che hanno ispirato i provvedimenti che sono stati via via adottati; quei provvedimenti li stiamo rispettando e adottando con senso di responsabilità perché in gioco c’è la salute dei nostri cari, la nostra, quella di tutta la comunità nazionale. E non abbiamo tentennamenti nel dire che la tutela della salute deve venire prima di tutto, anche delle attività d’impresa. Per questo siamo favorevoli all’adozione di ogni misura che vada rapidissimamente in questa direzione. Poi faremo i conti dei danni ma adesso salviamo il bene primario della salute”. “Crediamo che rimanere uniti sia il vero valore di questo momento – conclude Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – per questo stiamo lavorando, a livello istituzionale, per avere risposte immediate e concrete a problemi comuni e per sostenere tutti i settori, quelli che hanno subito danni immediati ed evidenti e gli altri che li subiscono in modo meno evidente o con effetti più duraturi. Continuiamo ora per ora, giorno per giorno, a seguire la situazione e il suo evolversi cercando per tutte le nostre imprese di contenere i danni adesso e assicurarci le condizioni per una ripresa poi”.

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